“LA NOSTRA PRIMA VITTIMA, CIAO FRANCO
In questi giorni ho sentito il bisogno di chiamare a telefono amici, parenti, concittadini sabettesi da anni trasferiti per lavoro nelle città e paesi del lombardo veneto e in altre città del centro/nord.
Li ho chiamati (quelli presenti in rubrica) per un saluto, per esprimere loro anche a nome della comunità la nostra vicinanza e solidarietà, estesa alle comunità martoriate dal contagio di quei territori, per tutte Bergamo, Brescia, Milano.
Il mio pensiero, nella preghiera era concentrato e rivolto ai nostri concittadini, alle loro famiglie che in quel momento stavano con grande sofferenza fronteggiando inaspettatamente il male del contagio tra questi FRANCO D’ORIENTE, non solo lui in verità.
Nulla hanno potuto fare gli infaticabili medici e infermieri nella trincea delle terapie intensive di quelle città, in prima linea per aiutare la nostra gente, che sta vivendo un dramma senza precedenti per aiutare FRANCO che non ce l’ha fatta.
La nostra prima vittima lontano dal suo paese lontano dalle sue radici e dai suoi affetti più cari.
Scrivo questo messaggio piangendo!!! Lo faccio di rado, assieme a me piange tutto il nostro paese al ricordo di un uomo semplice, composto, marito e padre amorevole e grande lavoratore. Così ti ricordiamo, non ce l’aspettavamo caro Franco.
È con estremo dolore e cordoglio che rivolgo la vicinanza di tutti noi alla famiglia alla moglie Lina e ai giovani figli Simone e Ivan agli anziani genitori.
Guardiamo in questi giorni alla triste esperienza di FRANCO, facciamolo nel nostro animo silenziosamente, con fede e nella preghiera.
Ne verremo fuori più forti! Tutti insieme supereremo questa dura prova.
Nulla sarà più come prima! L’opportunità per diventare più forti ci è data dal dolore di questi giorni difficili.
Tutti da questa triste e dura esperienza ne usciremo temprati per affrontare il futuro con speranza e rinnovata fiducia, tenendoci per mano.
Per fare ciò dobbiamo RESTARE A CASA!!! VI IMPLORO.