Dai cittadini cinesi, costretti a chiudere, una grande lezione di civiltà

Hanno provato a resistere per qualche giorno, ma alla fine si sono arresi: saracinesche abbassate e chiusura dei loro negozi a tempo indeterminato. Il coronavirus sta facendo dei danni in tutto il mondo, ma i pregiudizi e soprattutto l’ignoranza ne stanno facendo di ben peggiori.

Pochissimi in questi giorni sono entrati nei negozi di cinesi, come se il virus fosse qualcosa legato all’etnia o alla nazionalità. Si tratta di gente che lavora 18 ore al giorno (domeniche e festivi compresi) e che stanno chiusi nei loro negozi per tutto il giorno, prima di andare a riposare per alcune ore. È più facile che sia un italiano a contagiare loro, piuttosto che il contrario. Eppure siamo circondati di gente che discrimina, magari la stessa che nella giornata della memoria, pubblica post o ricorda i giorni terribili dell’olocausto.

Ma nonostante la nostra ignoranza sia così evidente, loro che fanno? Non ci maledicono, come sarebbe più che comprensibile fare. No, loro chiudono momentaneamente, si scusano per il disagio e ci ringraziano per la nostra comprensione.

A questo punto arrossiamo tutti per la vergogna, accettiamo la grande lezione di civiltà di un popolo straordinariamente laborioso e dignitoso, erede di una cultura e di una storia millenaria e dal quale abbiamo molto da apprendere e comprendere.

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