“Una tensione che dura tutta una vita”

Nel Centenario della nascita di Gianfranco Maris, la Fondazione Memoria della Deportazione promuove l’iniziativa diffusa “una tensione che dura tutta una vita”, per ricordare la deportazione politica italiana. Il 5 maggio 2021, anniversario della liberazione di Mauthausen, sarà ricordato su tutto il territorio nazionale e in alcune città europee per dare voce alla deportazione politica e alla sua ricchezza umana e culturale.

Così come nella primavera del 1945 i nomi dei deportati sopravvissuti arrivarono nelle case degli italiani via radio, anche oggi, grazie alla collaborazione con Radio Popolare, la radio si fa portatrice di nomi, racconti e testimonianze: a Raffadali la cerimonia avrà inizio in piazza Progresso/piazzetta Di Benedetto-Giunti, il 5 maggio alle 17,30. Interverranno per un saluto il Sindaco di Raffadali avv. Silvio Cuffaro; il prof. Giannino Lombardo dell’ANPI di Raffadali; il Sen. Angelo Lauricella Seg. prov. le ANPI.

Alle 18.00 del 5 maggio un coro di voci femminili attraverserà l’Italia e l’Europa, mettendo al centro dell’attenzione la deportazione come esperienza politica e culturale centrale nella costruzione dell’identità del nostro paese.

A partire dalla biografia di Gianfranco Maris – antifascista, partigiano, ex deportato, avvocato e Senatore della Repubblica, fondatore della Fondazione Memoria della Deportazione, Presidente dell’Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED) e Direttore Generale dal 2002 al 2013 dell’INSMLI – sono stati individuati diciannove luoghi di memoria capaci di evocare domande e interesse sul passato e voglia di prendersene cura.

Spazi pubblici come scuole e università, spazi simbolici come il muro del campo di Bolzano, le Fosse Ardeatine o il piazzale dell’appello di Mauthausen, luoghi che cercano di imporsi alla collettività come spazi di memoria, come la Casa Rossa di Alberobello o l’ex carcere Sant’Agata di Bergamo, luoghi della cultura come il Polo del’ 900 o il Museo Monumento al Deportato politico e razziale, il tribunale militare di Verona, o a Raffadali in Piazza Progresso/Piazzetta S. Di Benedetto-V. Giunti (dove il Maris venne più volte per incontrarsi con Di Benedetto) e tanti altri luoghi della nostra comunità.

Ogni attrice, a Raffadali Simona Malato, leggerà un testo composto da un collage di parole di Maris (una parte comune e una specifica per il luogo in cui si svolgerà la lettura) intrecciate a quelle di altre testimoni: la deportazione è una storia d’Italia, ha i volti delle storie di tutti gli uomini e le donne che furono vittime della violenza nazista. È una tensione comune, che dal passato innerva il presente e immagina il futuro: “Una tensione che dura tutta una vita”.

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