Buona domenica Cristo, nostra pace, dona le sue ferite d’amore all’umanità!
Come i discepoli, seppur per ragioni e motivazioni diverse siamo costretti a rimanere a casa. Ci unisce la paura: noi, per il contagio del virus, loro per non essere scoperti e uccisi ma sia per i discepoli sia per noi Gesù viene e viene a portarci la pace da Risorto, da Vivo!
I discepoli: una comunità chiusa dove non si sta bene, porte e finestre sbarrate, dove manca l’aria e ci si sente allo stretto. E tuttavia Gesù viene. Non al di sopra, non ai margini, ma, dice il Vangelo, in mezzo a loro. E dice: Pace a voi. Non si tratta di un augurio o di una promessa, ma di una affermazione: la pace è, la pace qui. Pace che scende dentro di voi, che proviene da Dio. È pace sulle vostre paure, sui vostri sensi di colpa, sui sogni non raggiunti, sulle insoddisfazioni che scolorano questi giorni di pandemia!
Qualcuno, come sempre succede anche nelle nostre parrocchie o anche a casa in questo momento, si perde un incontro di Grazia con il Signore e costringe Gesù ad andarci di nuovo perché ci cerca e perché tutti possano incontrare il Risorto. Quante volte noi, come Tommaso, non crediamo e vogliamo un incontro personale con il Risorto toccandolo pure.
“Metti qui il tuo dito; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco”. La risurrezione non ha richiuso i fori dei chiodi, non ha rimarginato le labbra delle ferite. Perché la morte di croce non è un virus da sconfiggere: quelle ferite sono la gloria di Dio, il punto più alto dell’amore, e allora resteranno eternamente aperte. Apriamoci anche noi a questo Amore verso Dio per dare Misericordia agli altri.
Se Gesù continua ad aprire le ferite dell’Amore e della Misericordia a me perché io devo privare questo Amore e questa Misericordia agli altri? Questo periodo desideroso di relazioni umane ci faccia capire che abbiamo bisogno di seminare Amore e Misericordia!
Buona domenica don Aldo